La pubblicazione dell’ultimo rapporto sui mutui ipotecari a cura dell’Agenzia delle Entrate – Osservatorio del mercato immobiliare dimostra come il mercato delle unità immobiliari ipotecate sia sostanzialmente ritornato ai livelli del 2018 dopo il forte incremento riscontrato nel 2021, anno in cui – dopo la pausa per il Covid-19 – le attività di banche, agenzie immobiliari e notai sono tornate pienamente in regime.
E così, il report sottolinea come il numero di unità immobiliari ipotecate a garanzia dei mutui siano salite nel 2021 a quota 1.017.087 unità, in aumento del 25,8% rispetto all’anno precedente, a cui corrisponde un valore monetario dei finanziamenti pari a 101 miliardi di euro, con un incremento del 29,5% rispetto a un anno prima.
Se poi si analizza la distribuzione degli immobili ipotecati, senza particolari sorprese si scopre che il 66% è in atti residenziali, con una quota che però supera di slancio il 90% se si sommano anche gli atti residenziali di tipo plurimo e quelli residenziali misti. Per tutte e tre queste categorie di atto, il capitale finanziato rappresenta più dei due terzi del totale, per circa 70 miliardi di euro, in aumento del 39,7% rispetto al 2020.
Di contro, passando agli atti di mutuo che riguardano esclusivamente unità non residenziali, alle tipologie miste non residenziali e terreni corrisponde la quota più elevata, pari al 2,3% e al 2,8% in numero di immobili. In termini di capitale finanziato, invece, la quota maggiore spetta agli atti misti non residenziali, per il 10,4%. Una tipologia di atti che, comunque, registra una flessione del numero degli immobili ipotecati pari al -5,3% rispetto al 2020. La variazione negativa di simile entità è stata registrata dagli atti del settore TCO (-4,8%), che hanno visto al ribasso anche la quota di capitale finanziato (- 1,1%).
Passando poi agli atti di mutuo con immobili del settore produttivo, osserviamo come a una quota inferiore all’1% in termini di numero di immobili ipotecati (in diminuzione del 2,5% su base annua) corrisponda un capitale finanziato pari a oltre 5,6 miliardi di euro, in aumento del 12,4% rispetto al 2020, che rappresenta il 5,6% del totale del capitale di debito finanziato nel 2021, a conferma dell’elevato controvalore medio delle singole operazioni rispetto a quanto non avvenga, ad esempio, nel residenziale.
Gli atti con ipoteche esclusivamente sui terreni rappresentano invece il 2,8% in termini di immobili posti a garanzia dei finanziamenti, e il 7% in termini di capitale, per 7,1 miliardi di euro, in aumento dell’89% rispetto al 2020.
Osservando la serie storica degli ultimi 15 anni, emerge come i dati 2021 abbiano permesso al mercato immobiliare di ritornare sui livelli del 2018 per quanto concerne il numero di immobili ipotecati e il capitale erogato. Sono comunque lontani i picchi toccati nel 2007 ma, di contro, anche i punti minimi toccati nel biennio di maggiore difficoltà, quel 2013-14 da cui poi il mercato è riuscito a ripartire.
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